venerdì 27 marzo 2015

Versus Festival: filmare il viaggio!

Sabato 28 marzo parte il bando di concorso per i documentari di viaggio, protagonisti della rassegna che si terrà dal 26 al 31 maggio a San Salvatore Telesino. Sulle tracce di Sant'Anselmo d'Aosta, un’iniziativa 'on the road' tra immagini, cultura e territorio




Comune di San Salvatore Telesino
con il contributo del Gal Titerno 
e l’organizzazione a cura di
Tabula Rasa Eventi


VERSUS FESTIVAL: FILMARE IL VIAGGIO
San Salvatore Telesino (BN)
26-31 maggio 2015




Il mio viaggio in qualche modo possa favorire la libertà
(Sant’Anselmo D’Aosta)




Sant’Anselmo D’Aosta (1033-1109) nel 1097 viaggiò da Canterbury verso Roma per poi raggiungere il Sud dell’Italia: lasciò infatti la città inglese a causa dei forti contrasti con il re d’Inghilterra cercando sostegno da parte del Papa. Il suo soggiorno presso l’Abbaziale normanna di San Salvatore Telesino è confermato da diversi storici che sostengono la tesi della sua permanenza nelle dipendenze del monastero sansalvatorese, luogo favorevole da un punto di vista sia climatico che culturale. In omaggio al suo percorso e ai numerosi stimoli culturali, spirituali e artistici che tale figura suscita ancora oggi, il Comune di San Salvatore Telesino e Tabula Rasa Eventi, con la direzione artistica di Armin Viglione, hanno ideato Versus Festival: una rassegna dedicata al documentario di viaggio, che si terrà a San Salvatore Telesino (BN) a fine maggio.


Un'occasione imperdibile di incontri al crocevia di arti, esperienze e culture, aperta dal lancio del bando di concorso per cineasti sia emergenti che affermati, incentrato sul documentario di viaggio e su tre categorie specifiche: Viaggio Doc (Documentario di viaggio), Corto in classe (riservato alle scuole), Routes (Corto rurale). Si richiederà la presentazione di opere innovative nella forma e nel contenuto; l’aderenza al tema del viaggio inteso come metafora spirituale e percorso fisico; la valorizzazione del territorio attraverso il cortometraggio tematico che sappia filmare in modo efficace e “veloce” il patrimonio paesaggistico e culturale locale. La selezione avverrà a giudizio insindacabile della giuria che provvederà a visionare le opere che verranno proiettate durante il Festival; a stessa giuria, nel mese di maggio, indicherà i vincitori delle sezioni e delle menzioni speciali, che saranno premiati durante la giornata conclusiva di Versus, il 31 maggio 2015.


Come scrive nelle note di presentazione il direttore artistico Armin Viglione, il titolo racchiude in sè l'idea-forza del progetto: «"Versus" ossia "contro", dunque opposizione ma anche "versus" come "orientamento", in direzione di qualcuno o qualcosa, misteriosa compresenza "scontro/incontro", di contatto che procede nel dubbio, nella difformità, nel dissenso non di rado conflittuale, ma che cerca al contempo la scoperta dell'altro e dell'altrove. Ed allora "versus" diviene un abbraccio nel quale si conosce e si viene ri-conosciuti, nella percezione dell'alterità ed al contempo della comunanza, viaggio alla volta di quella "coniuctio oppositorum" che richiede inderogabilmente di essere percorso con coraggio, esperito nei labirinti del differente e del molteplice, soprattutto fino in fondo vissuto».


Versus Festival sarà dunque un momento di incontro, confronto e scoperta sul territorio: il programma – in corso di definizione – conterrà happening musicali ed editoriali, proiezioni cinematografiche di grandi autori fuori concorso, degustazioni, laboratori e percorsi storico-turistici nei luoghi del Festival, in omaggio al valore cardine del progetto, la multidisciplinarietà. 

Il Progetto è realizzato con il contributo del PSR Campania 2007/2013, Asse IV – Approccio LEADER Misura 41 – Sottomisura 413 del PSL Titerno, Misura 313.




Informazioni per bando: 




Versus Festival: 


Tabula Rasa Eventi: 


Synpress44 Ufficio Stampa: 

giovedì 26 marzo 2015

Claudio Sottocornola su YouTube: gli adorabili anni '60!

Terzo e ultimo contributo su YouTube da parte del 'filosofo del pop', in occasione di EXPO 2015: martedì 31 marzo con 'Adorable Sixties', il professore e i suoi studenti tra musica, storia e costume 'favolosi'




CLD-Claude Productions
Presenta:

Una notte in Italia per l'Expo 2015:
Adorable Sixties (Anni ’60)

la terza lezione-concerto su YouTube




Martedì 31 marzo 2015 si conclude il progetto web Una notte in Italia, una delle grandi novità lanciate per il 2015 da parte di Claudio Sottocornola. In tale data il 'filosofo del pop' pubblicherà su YouTube la terza e ultima delle sue lezioni-concerto lanciate in occasione di Expo 2015 e dedicate al tema dell'identità italiana: dopo i cantautori e la canzone al femminile, tocca ai favolosi anni '60, anzi 'adorabili', come recita il titolo Adorable Sixties. Dopo l'uscita di Una notte in Italia su chiavetta USB, il professore lombardo ha scelto di utilizzare YouTube per diffondere tre tra le sue più apprezzate lezioni-concerto, quelle incentrate sull’unità d’Italia” tenute con gli studenti del Liceo Mascheroni di Bergamo nel 2011 all’Auditorium della Provincia di Bergamo, nell’ambito del corso Una notte in Italia per la Terza Università di Bergamo. Tali lezioni sono state pubblicate su USB alcuni mesi fa e recentemente rilanciate sul Canale CLDclaudeproductions di You Tube nonchè linkate al sito dell’autore e del Liceo Mascheroni. 


Con Una notte in Italia Sottocornola ha celebrato l’anniversario dell’unificazione parlando di identità nazionale a partire dal basso, dalla cultura popolare, dalla canzone “leggera” che ha plasmato un senso di appartenenza, generando una prima condivisa unità linguistica e un immaginario trasversale a società e territorio. Adorable Sixties è dedicata a un periodo storico al quale Sottocornola è molto legato, e attraversa il boom economico e la contestazione, l'esplosione del benessere e la critica sociale e culturale del '68, la nascita dei teen-ager e il vento di rivolta che soffiava dai campus americani per arrivare in Europa e in Italia: tutto ciò attraverso le canzoni più importanti e significative di un decennio 'favoloso e adorabile'.


Queste lezioni-concerto sono state dei veri e propri happening amatissimi dagli studenti, coinvolti dalla fusione di narrazione, ermeneutica e musica: un'esperienza rivelatrice della capacità che i ragazzi hanno di rispondere agli stimoli che li inoltrano in territori nuovi come la Storia della canzone. I ragazzi hanno risposto in modo creativo con poesie e coreografie da loro ideate, accompagnando l’esecuzione con chitarre elettriche e duetti. Un'esperienza performativa a tutto tondo, ma anche una proposta didattica che potrebbe fare da apripista e suggerire nuove, possibili vie da percorrere nel rapporto fra musica, scuola e territorio. Expo 2015, manifestazione che vede l’Italia presentarsi ancora una volta sul palcoscenico internazionale con le proprie eccellenze, è l’orizzonte più idoneo a riproporre queste lezioni-concerto sull’Unità a un pubblico vasto, che potrà ripercorrere il meglio della canzone italiana declinato in stretta connessione con la storia della sua gente e delle speranze che continuano ad animarla. E’ un contributo che il filosofo del pop consegna al Web nello sforzo di coniugare musica e formazione, analisi critica e performance artistica, memoria storica e identità nazionale. 

Informazioni:

Claudio Sottocornola:

Liceo Mascheroni:


Ufficio stampa Synpress44:









martedì 24 marzo 2015

Sergio Grispello a Napoli con TiNstantáneas!

Il tango, il corpo, gli amici e l'incontro sono il tema della mostra che arriva finalmente a Porto Petraio dopo il successo di Barcellona. Per l'occasione il fotografo partenopeo presenterà il suo catalogo: inaugurazione venerdì 27 marzo, finissage domenica 26 aprile






TiNstantaneàs di Sergio Grispello
Mostra fotografica 


Inaugurazione:
venerdì 27 marzo 2015 
ore 22.00
ingresso euro 10


Porto Petraio
Salita Petraio 18/D 
(Stazione Petraio Funicolare Centrale)
Napoli

La mostra sarà visitabile fino al 26 aprile 
e solo su prenotazione scrivendo a 




L'incontro, le emozioni, il corpo e la danza sono il cuore di TiNstantaneàs!, la nuova mostra di Sergio Grispello. Il fotografo partenopeo, dopo il successo a Barcellona nel 2014, venerdì 27 marzo inaugura la mostra durante il festival di tango TaNgoneta!presso Porto Petraio con un ingresso di 10 euro che darà diritto ad assistere alla prima milonga ufficiale del festival. Si potrà visitare TiNstantaneàs! fino al 26 Aprile e solo su prenotazione. La mostra ha come filo rosso il tango e festeggia i 10 anni e le 24 edizioni di TaNgoneta!, il popolare festival internazionale ideato da Gisela Navoni, maestra di tango originaria di Rosario e residente a Barcellona.



Il tango lega il 27 marzo e l’attività fotografica di Sergio Grispello: “Collaboro con TaNgoneta! dal 2008: in veste di grafico, di DJ nelle milonghe e soprattutto di chef ufficiale da ben 14 edizioni. TaNgoneta! è un evento internazionale che si svolge traBarcellona, Napoli, Cardona e Rosario, nei momenti in cui non cucinavo, non ballavo e non mettevo musica, ho fotografato moltissimo: TiNstantaneàs! è diventata la sintesi del mio sguardo da fotografo verso l'esperienza della TaNgoneta”. La mostra TiNstantaneàs! è composta da 100 immagini in bianco e nero di uomini e donne di diverse nazionalità che grazie alla danza condividono esperienze profonde: “Non è un reportage sul festival – precisa l'autore – ma un punto di vista molto personale, istantanee di emozioni vissute in prima persona che ho catturato, mosso sempre dalla necessità che anima il mio lavoro di fotografare gli incontri e le storie. Sono ritratti di persone, di amici con i quali ho condiviso istanti meravigliosi di questa incredibile esperienza!”.


Sergio Grispello, nato a Napoli nel 1975, é un artista visivo che dal 1997 lavora con la fotografia: ha prodotto progetti personali, lavori professionali e si è dedicato all'insegnamento della fotografia. Si è formato e ha lavorato come fotografo tra Napoli, Berlino e Barcellona, dove risiede dal 2007. Il filo conduttore della sua ricerca èl'incontro con l'essere umano nelle sue molteplici attitudini, la sua interazione con gli altri, il vincolo che crea con il suo ambiente. In occasione della TangoNeta napoletana, Grispello esporrà più di 100 opere in bianco e nero e presenterà il catalogo TiNstantaneàs!: un’edizione speciale di soli 40 esemplari numerati e firmati dall'autore, con 62 immagini in bianco e nero. Sia il catalogo che le fotografie esposte saranno in vendita.






Info:


Sergio Grispello:


Porto Petraio:


Synpress44 Ufficio Stampa

lunedì 16 marzo 2015

Amore, libertà e censura: Donato Zoppo racconta Lucio Battisti a Napoli


Il 18 marzo al Circolo Rari Nantes lo scrittore sannita rivela la controversa vicenda di 'Amore e non amore', il disco censurato del 1971. Modera l'incontro Michelangelo Iossa, interviene Lino Vairetti degli Osanna





Centro Studi La Contea
Fairplay - Comitato Nazionale Italiano (Regione Campania)
sono lieti di presentare:


AMORE, LIBERTA' E CENSURA
Il 1971 di Lucio Battisti
(Aereostella)


Mercoledì 18 marzo 2015
h. 17.30
Circolo Rari Nantes
via Partenope
Napoli


ingresso libero


Mercoledì 18 marzo al Circolo Rari Nantes di Napoli, Donato Zoppo presenterà il suo libro Amore, libertà e censura. Il 1971 di Lucio Battisti (Aereostella). Amore e non amore, pubblicato nel 1971, fu il primo 33 giri di brani completamente inediti di Lucio Battisti: un rivoluzionario concept-album con quattro pezzi rock-blues registrati dal vivo in studio e quattro episodi strumentali con l'orchestra diretta dallo stesso Battisti, perfettamente illustrati dalla celebre copertina in stile hippie, con la misteriosa donna nuda che tanti interrogativi ha sollevato nel corso degli anni. 

Zoppo ha raccontato la controversa vicenda dell'album, con le testimonianze inedite dei musicisti coinvolti (Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Alberto Radius, Dario Baldan Bembo, Giorgio Piazza etc.): la scelta concettuale, la donna nuda in copertina, i lunghissimi titoli creati da Mogol, le difficoltà di pubblicazione, le ultime partecipazioni in tivù, la definitiva rottura con la stampa, il caso della censura. La Commissione d'ascolto della Rai nel luglio del 1971 bocciò il singolo Dio mio no: una lunga canzone rock-blues che descriveva in modo esplicito il rapporto con una donna sessualmente disinibita e per questo non fu trasmessa, ma nonostante tale blocco divenne lo stesso un grande successo di pubblico. 


Amore libertà e censura è stato un libro di grande successo: oltre agli apprezzamenti della critica, l'autore ha vinto la seconda edizione di Note di carta, prestigioso riconoscimento dedicato alle migliori pubblicazioni nazionali in campo musicale. Interventi di saluto di Luciano Schifone e Franco Campana, modera l'incontro il giornalista Michelangelo Iossa, interviene Lino Vairetti, voce e leader della storica rock band Osanna.




Donato Zoppo:

A TOUCH OF GRACE - Jeff Buckley Night


Venerdì 20 marzo 2015, Teatro della Luna, Assago (Mi)

Lo “stato di grazia” di Jeff Buckley con Gary Lucas, co-autore di Grace e Mojo Pin, Alessio Franchini, la voce italiana di Jeff Buckley, e la partecipazione eccezionale di ZenZero Ensamble, coro di 40 elementi.

A 20 anni dall’uscita del suo unico album pubblicato in vita (“Grace”), Jeff Buckley è tutt’oggi considerato uno dei più importanti protagonisti del panorama musicale degli anni ‘90 e, per molti, di tutti i tempi. La sua fulminea carriera ha avuto inizio nel 1991 a New York e si è conclusa tragicamente con la morte dell’artista nel 1997, a Memphis. Il suo talento, la sua capacità interpretativa e il suo fascino artistico continuano a catturare un sempre crescente seguito di pubblico, tanto da portare Grace a vendere ben oltre 3 milioni di copie in tutto il mondo, a ottenere numerosi riconoscimenti e a diventare oggetto di un vero e proprio culto da parte dei fan.

“A Touch of Grace” è uno spettacolo musicale che ripercorre la genesi di questo album, che ha rappresentato il vero stato di grazia di Jeff Buckley e che è considerato uno dei dischi cult e di riferimento della musica moderna. Video e concerto live porteranno lo spettatore a rivivere principalmente le diverse ambientazioni, situazioni ed esperienze che hanno ispirato la nascita e la scelta dei brani che compongono l’album. “A Touch of Grace” è, quindi, l’unico spettacolo al mondo che rappresenti l’intera carriera di Jeff Buckley: le canzoni scritte da solo, quelle con la band, le cover e la prodigiosa collaborazione con Gary Lucas, senza dimenticare la scrittura post-Grace.

Tutte le canzoni saranno eseguite interamente dal vivo “on stage” da Alessio Franchini, “la voce italiana di Jeff Buckley” (Rolling Stone 2013), accompagnato dalla sua band, composta da Alessio Macchia al basso, Andrea Spinetti alla batteria e Andy Paoli alla chitarra. Lo show sarà impreziosito dalla partecipazione eccezionale di Mr. Gary Lucas, la figura cardine della nascita di Jeff Buckley. Chitarrista, compositore, produttore discografico e docente di corsi master, Gary Lucas è pluri-nominato ai Grammy Awards e descritto come "il chitarrista migliore e più originale in America" da Rolling Stone, nonché "chitarrista fuoriclasse leggendario” da The Guardian. Nella carriera di Jeff Buckley, Lucas non è stato un "semplice" membro della band, bensì colui che ha scritto con lui le canzoni più importanti, che ha vissuto con lui gli anni più importanti della sua carriera (1991-1994), che lo ha scoperto dopo il concerto tributo al padre Tim. 

Insomma, è l'unica vera testimonianza diretta della storia di quegli anni, del substrato e dell'humus culturale ed artistico da cui sono nate canzoni come Grace, che rimarranno nella storia. Gary Lucas e Alessio Franchini collaborano ormai da anni. Sono numerose le loro partecipazioni a eventi tributo in tutto il mondo: dall’Hard Rock Café di Parigi, a vari eventi in Italia e in Europa, al tributo mondiale ufficiale al Knitting Factory di New York, fino e soprattutto ad Amsterdam per un concerto tenutosi al Paradiso, il tempio europeo del rock, insieme alla Holland Metropole Orchestra, l’orchestra jazz-pop più grande del mondo (60 elementi orchestrali che vantano collaborazioni con artisti del calibro di Ella Fitzgerald e Ennio Morricone) e con la direzione del maestro Steve Sidwell, già direttore della cerimonia di apertura delle recenti Olimpiadi di Londra, preparatore vocale di artisti come Robbie Williams e nominato ai Grammy Awards per la direzione e l’arrangiamento di “Beautiful” il musical su Carole King. 

“A Touch of GRACE” è uno spettacolo musicale, quindi, che consente al pubblico di immergersi in un emozionante viaggio nella magia e nel fascino della carriera musicale di Jeff Buckley, uno dei più grandi artisti della musica moderna.

Spaghetti Americana: il greatest hits di The Beards!

Mentre è in studio con il produttore dei White Stripes Jim Diamond, il duo barbuto adorato da Rick Rubin e Professor Louie pubblica una succulenta antologia: il meglio del loro country-blues tra Veneto e United States 




The Beards
Spaghetti Americana
16 tracce – 64' 11"
(digipack - vinyl limited edition - digital download)
America Recordings/distr. IRD 




"Spaghetti Americana è il titolo scelto dall’etichetta statunitense America Recordings per sintetizzare quello che può essere il nostro genere agli occhi degli addetti ai lavori d'oltreoceano. "Spaghetti" ha a che fare con i western all'italiana e con quel modo poco americano di rielaborare le sconfinate praterie del west: a questi film veniva riconosciuta una sublime bizzarria come del resto alla nostra musica. Da qui l'associazione con il genere "Americana", che è una sconfinata prateria di generi che comprendono blues, rock, country, cajun"... Un titolo, un genere, una manifesto programmatico, quello dei Beards, il duo veneto che in cinque album ha esplorato miti, leggende e culture della propria terra con il fascino per la musica americana delle radici. Spaghetti Americanacontiene il meglio della produzione The Beards e fotografa un decennio di lavoro, cinque dischi adorati dal pubblico e dalla stampa specializzata in USA e Australia, tantissimi concerti in giro tra States e Europa. 


Emanuele Marchiori e Massimiliano Magro provengono dalla Riviera del Brenta (VE) e già con il primo album Mephisto Potato Sauce (2006) hanno riscosso una sorprendente attenzione in America: il loro originale mix di blues, country, folk e rock, ribattezzato proprio oltreoceano Spaghetti Americana, gli ha consentito di avere un immediato e incuriosito feedback dagli States. Compiono così il primo tour americano: 18 concerti e migliaia di miglia percorse dalla Florida all’Ohio fino a New York, dove suonano con il leggendario batterista di The Band Levon Helm. Da allora The Beards ottengono passaggi radiofonici e richieste di collaborazioni in USA, Londra, Francia, Australia e Hong Kong, arrivando a suonare con tantissimi musicisti stranieri: Rick Rubin in persona loda la loro music, Professor Louie (Aaron Hurwitz, produttore di The Band e Mercury Rev) e Julien Poulson (Nick Cave, Brian Ritchie) lavorano con loro in studio per vari album. 


I sedici brani selezionati dall'etichetta di Los Angeles per Spaghetti Americana compongono l'avvincente ritratto musicale dei Beards: Muskito (2013) è un bestseller nel mercato indie (va in rotazione un numero indefinito di volte in radio tra Messico, Colombia, Argentina, Spagna, Portogallo, Brasile), Diggin' Fingers (2008) e El Brigante(2014) viaggiano tra murder ballads, country-rock songs che raccontano di amori singolari, desolazione e antichi rimedi campestri, Widmann's Mansions (2012) ha la produzione di Professor Louie per la storica etichetta Woodstock Records. Nel frattempo, Emanuele e Max sono in studio per il nuovo album Freak Town, che si preannuncia importante per la partecipazione di Jim Diamond, musicista di Detroit, proprietario di Ghetto Recorders e produttore di molte band, soprattutto i primi White Stripes. 


Spaghetti Americana è un eccezionale biglietto da visita per conoscere The Beards, finalmente anche in Italia: "Sul territorio italiano esistono tanti piccoli laboratori artigianali che vivono esportando all'estero, noi non ci sentiamo tanto diversi da un’azienda vinicola che imbottiglia e spedisce il proprio vino oltre i confini nazionali... Ora siamo molto impegnati nella fase finale di lavorazione con Jim Diamond, ma stiamo gettando le basi per un prossimo tour negli States. Sia chiaro: il vino non lo imbottigliamo soltanto!". 




The Beards:
Emanuele Marchiori: voce, piano, batteria, organo, banjo, fisarmonica, armonica.
Massimiliano Magro: voce, chitarra e basso. 




Info: 


The Beards:


The Beards Facebook:


America Recordings:


Synpress44 Ufficio stampa: 


Artista Saltimbanco Cantautore: il nuovo spettacolo di Angelo Sateriale

15.000 visualizzazioni in pochi giorni per il videoclip di 'Stordo', un progetto di canzoni incentrate sul dialetto irpino e sannita, il musical-cabaret del 'fravecatore dello spettacolo'



ARTISTA SALTIMBANCO CANTAUTORE:
Angelo Sateriale tra musica, teatro e canzone

“Stordo è la parola che ho usato di più nella mia vita dopo “mamma” e “papà”! Se stai a Montreal e senti una persona che dice questa parola, ti giri e ti viene spontaneo domandargli sei di Avellino? sei di Benevento? È una parola che dà un’identità. È un insulto non volgare, è un’offesa non offensiva. È un modo di chiamare una persona che magari in quel momento non ha fatto una buona azione, oppure ha avuto uno scivolone sia verbale che fisico. È un misto tra stordito e stupido, ma anche un po’ cretino e scemo, e se vogliamo pure strunzo. Ma non ha paragoni, lo stordo è stordo e basta". Come sempre ironico e scanzonato, Angelo Sateriale spiega così il significato di una parola di uso frequente nel dialetto dell'entroterra campano, ma è anche il titolo di una sua nuova canzone, diventata videoclip di grande successo in rete. In una decina di giorni dalla sua pubblicazione su Facebook, Stordo ha superato le 15.000 visualizzazioni e continua a riscuotere successo e condivisioni.

Stordo è uno dei dodici brani vernacolari che Angelo Sateriale ha composto per il suo nuovo progetto Artista Saltimbanco Cantautore. Un'idea di spettacolo a cavallo tra canzone e cabaret, una nuova proposta da parte di un attore e autore sempre attivo, un vero e proprio "fravecatore dello spettacolo", come egli ama definirsi. Nato nel 1986, di origini metà sannite e metà irpine, Angelo Sateriale è uno dei nomi più attivi nel panorama del teatro off romano: in numerosissimi teatri di Roma ha messo in scena Domani dimenticheranno, Istirino Instabile e altre commedie, con buon successo di pubblico e critica, che ha apprezzato l'ironia surreale e la vena paradossale e nonsense del giovane autore. Tra monologhi e commedie, Sateriale ha però trovato sempre lo spazio per nutrire il suo amore per la musica: "Ho alternato la disciplina e la poesia del teatro con le serate live nei pub, questo mi ha aiutato a essere duttile. Per fare un parallelo con i pittori, con il teatro ho dipinto quadri ordinati e lineari, invece con la musica schizzavo… Stavo solo aspettando il momento di schizzare canzoni mie e questo momento è arrivato".

Artista Saltimbanco Cantautore si muove in diverse direzioni. Dodici nuove canzoni vernacolari di prossima pubblicazione, concerti e spettacoli in dirittura d'arrivo, ma soprattutto il mondo del web, con la grande acclamazione per il videoclip di Stordo. Un video nel quale troviamo Sateriale a tutto tondo, cantante e attore alle prese con tutti i ruoli: "Nel video di Stordo me la canto e me la suono da solo. Ma è perché sono tirchio. Ci volevano dieci comparse e le dovevo telefonare. Quanto mi costavano queste chiamate? Però nella scelta di interpretare da solo anche le comparse ci sono stati i pro e i contro. I pro sono le interpretazioni dei tanti personaggi, ognuno diverso dall’altro, i contro è che dico “stordo” a me stesso"… 

A maggio Angelo Sateriale pubblicherà un nuovo video, prossimamente saranno comunicate le date dei suoi concerti e una nuova iniziativa web: i tutorial dell’Artista Saltimbanco Cantautore, che illustrerà i termini più conosciuti, usati e abusati del dialetto locale…

Angelo Sateriale:

Stordo – videoclip YouTube:

Synpress44 Ufficio Stampa:

Sùn Ná: il nuovo disco di Max Fuschetto

World music e lingua arberesh, ricerca tra colto e popular, la straordinaria voce di Andrea Chimenti in 'Les Roses d'Arbèn', il compositore campano torna con un'opera suggestiva ed enigmatica, un elogio della diversità




Max Fuschetto - Sùn Ná
...Musica colta, etnica e popular, tra sogno, luoghi indefiniti e respiri...
10 tracce – 45' 26"
Hanagoori Music/distr. Audioglobe


"Sùn Ná… quando qualcuno mi chiede cosa significa mi diverto a suggerire di leggerlo in dialetto: a tale richiesta la magica parola dischiude immediatamente la sua corolla di significati. Sognare, ecco, Sunnà. Sùn Ná sono due parole di lingua Yoruba presenti in un canto africano raccolto da Gerhard Kubik che significano “dormi ora”: quando le ho utilizzate come parola chiave del brano d’apertura Oniric States of Mind, c’è stato l’improvviso schiudersi di un’assonanza che sulle prime non avevo colto. Sùn Ná, dormi ora; Sunnà, sognare. Occhi aperti occhi chiusi…”. Dopo il successo del debutto Popular Games, Max Fuschetto torna con il secondo album Sùn Ná(Hanagoori Music/Audioglobe), un titolo che evoca curiose assonanze e apre nel migliore dei modi un'opera incentrata sul ricordo, gli oggetti magici, la memoria, le consonanze.


Compositore, oboista, autore sempre attento all'incrocio dei linguaggi, Max Fuschetto ha raccolto gli ottimi risultati di Popular Games (2010) e ha lavorato sperimentando nuovi equilibri e inedite combinazioni sonore: in Sùn Ná la messe strumentale e vocale sospende e sfuma il confine tra gli strumenti tradizionali e il corpo elettronico e, come di consueto nella scrittura di Fuschetto, spicca il crossover linguistico. Sùn Ná è un elogio della diversità e delle connessioni: si canta in francese, in inglese, in lontane lingue africane, in arbereshe, tra musica colta, etnica, popular, improvvisazione e molto altro. “Il mio stesso parlare – dichiara l’autore – è un crossover: dialetto campano (vivo ascoltando almeno tre dialetti), italiano, inglesi maccheronici, un 'orevuar' qua e là, la lettura di autori giapponesi coi loro fouton ecc. Ma Sùn Ná vive soprattutto di relazioni, da Antonella Pelilli, che ha traghettato la sua esperienza nel campo arberesh, offrendo anche una visione lirica nuova e personale, alla vibrante chitarra elettrica di Pasquale Capobianco. Il mio compito è stato quello di farle dialogare insieme in maniera coerente. Per me il connubio tra il pensiero musicale di Bartok, Stravinskji, Debussy e quello delle tribù Ewe del Ghana, degli Aka Pigmei del centro Africa è un tutt'uno. Leggo, immagino, traccio ipotesi di direzioni ma soprattutto mi chiedo sempre cosa posso fare che non è già stato fatto”.


Fuschetto trasforma forme consuete come quelle della canzone in esperienze liquide che lasciano libero l'inconscio di procedere: i temi chiave sono il sogno, il ritorno nei luoghi mitici dell'infanzia, l'amore, il mare inteso come condominio di casbe dove si inseguono le voci della diversità. In Sùn Ná Fuschetto ha raccolto preziose collaborazioni tra le quali spicca uno special guest d'eccezione: Andrea Chimenti, che chiude l'album con la sua inconfondibile voce in Les Roses d'Arbèn. “Quando ho immaginato che in Les Roses d'Arbèn sarebbe stata una originale variante, in virtù dell'idea poetica di base riferibile alle liriche trovadoriche, ho pensato che l'estensione della melodia era perfetta per la voce di Andrea: gli ho fatto ascoltare il brano, a lui è piaciuto molto, tanto che abbiamo immediatamente registrato. Né è venuta fuori una cosa completamente naturale, la sua partecipazione rispondeva a una necessità di natura estetica e ho trovato questo molto bello”. Accanto a Fuschetto musicisti di varia estrazione, da Pasquale Capobianco e Irvin Vairetti della storica rock band degli Osanna a Giulio Costanzo delle Percussioni Ketoniche, dal violoncello del S. Carlo Silvano Fusco alla fascinosa voce in lingua arberesh di Antonella Pelilli. Compare anche la scrittrice e regista Monica Mazzitelli, autrice del videoclip di Les Roses d'Arbèn (che vede la presenza dello stesso Chimenti), di imminente pubblicazione.


Sùn Ná godrà di un corposo tour promozionale, inaugurato con uno streaming in esclusiva sul magazineSentireAscoltare. Le prime date sono: 21 Marzo (Domus Ars, Napoli), 17 Aprile (Museo del Sannio, Benevento), 18 Aprile (Biblioteca Provinciale, Campobasso), 20 Maggio (Giulianova), 29 maggio (Fano e Pesaro), 30 Agosto (Ieranto), 3 settembre (Irno Festival, Salerno).




Antonella Pelilli: voce
Pasquale Capobianco: chitarre
Giulio Costanzo: percussioni
Silvano Fusco: violoncello
Irvin Vairetti: voce
Valerio Mola: contrabasso
Andrea Paone e Marco Caligiuri: batteria
Vezio Iorio: viola
Franco Mauriello: clarinetto
Luca Martingano: corno
Giuseppe Branca: flauto
Andrea Chimenti: voce
Max Fuschetto: oboe, sax soprano, pianoforte, piano rhodes


Info:


Max Fuschetto:


Audioglobe:


Synpress44 Ufficio stampa:

martedì 3 marzo 2015

Arte e web con Paesaggi Urbani di Domenico Cornacchione

DOMENICO CORNACCHIONE
PAESAGGI URBANI IN EVOLUZIONE - SPAZIO VIRTUALE

Mostra d'arte contemporanea nel web
5 marzo – 3 aprile 2015


Fare spazio è arte, fare spazio per la comunità è arte, creare uno spazio di riflessione profonda è arte, fare da specchio dell'altro e per l'altro è arte.
Molte cose possono dirsi arte.
Arte è anche muovere.




L'artista Domenico Cornacchione muove e vuole muovere, lui è un artista attivo soprattutto in scultura, abbandona per un attimo le sue "Azioni Scultoree" per dedicarsi al progetto "Paesaggi Urbani in Evoluzione", una serie di lavori che vanno dalla fotografia alla pittura, dalla scultura alla video arte passando per l'arte digitale. Paesaggi Urbani in Evoluzione, presentato in anteprima nel maggio 2014, diventa ora una "mostra digitale" dal titolo "Paesaggi Urbani in Evoluzione - spazio virtuale" fruibile solo attraverso la rete, una mostra dal chiaro sapore ambientalista e che, grazie alla simultaneità della fruizione globale, vuole stimolare una discussione attiva con il pubblico che qui diventa utente. Cornacchione cerca un pubblico/cittadino attivo, critico, vuole rompere il tradizionale silenzio delle sale museali e intraprendere una discussione altrettanto silenziosa nei toni, ma vivace e costruttiva nei termini e nei contenuti, mirata a stimolare la presa di coscienza individuale sulla tutela dell’ambiente. Parlare di ambiente è, per Cornacchione, un dovere; la presa di responsabilità individuale è un obbligo.

Una continua rincorsa dentro una metropoli in costante espansione su un territorio ridotto a una griglia quadrettata e senza identità, questo è il progetto “Paesaggi Urbani in Evoluzione”. Una mostra on line, curata dall'artista stesso, che comprende una serie di immagini digitali, pubblicate sul sito dell'artista www.domenicocornacchione.it e su diversi altri siti e blog, tra cui quelli di Associazioni Ambientaliste, enti pubblici, Associazioni Culturali e gallerie. Siti e blog che diventano, per un mese, spazio espositivo.




Perno della mostra è l'opera video realizzate da Cornacchione e pubblicata su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=hLjVJX0p4YY). Un video a disposizione di tutti, a patto che sia trasmesso solo in modalità on line e mai scaricato, un video prodotto direttamente per il web, e pensato appositamente per essere esposto in questa mostra senza un luogo fisico preciso, ma contemporaneamente in tutto il mondo. Cornacchione ci fa vedere le nostre città da una prospettiva insolita, spesso dall’alto. Ci tira fuori dal paesaggio urbano e ci costringe a guardarlo in maniera asettica, non siamo più in grado di esprimere un giudizio su quello che stiamo guardando, non riusciamo a capire perché la vista di un territorio ridotto a una griglia da riempire con nuovi palazzi non ci disturba come dovrebbe, anzi, ci incuriosisce, ci appare naturale, come se la fine di quel territorio non potrebbe essere che quella. Siamo addirittura contenti se riusciamo a riconoscere la città rappresentata, e ci pare di aver avuto un’attenzione particolare se nell’immagine che abbiamo di fronte ci appare il nostro quartiere. La nostra reazione è identica, non importa se nell’immagine di fronte a noi vediamo un centro storico con le sue chiese e monumenti o una spoglia periferia mal disegnata (o non disegnata affatto). Cornacchione ci mette in chiaro la nostra rassegnazione all’evoluzione, che sia essa positiva o negativa.




Informazioni:


lunedì 2 marzo 2015

From a Distance

Fading Records pubblica il nuovo lavoro della formazione milanese, apprezzata in tutto il mondo per la rilettura dinamica e accattivante della tradizione prog-rock, tra temi distopici e graffiante rock di frontiera



Not a Good Sign
From a Distance

(51.33 - 10 brani)
Fading Records/AltrOck 
Distribuzione Marquee, BTF, Just For Kicks, Pick Up


“Per ogni band il secondo album rappresenta un grande traguardo e soprattutto il momento in cui si mettono a fuoco esperienze e visioni: ci aspettiamo di poter appagare tutti coloro che hanno apprezzato il primo e di riuscire a conquistare altro pubblico, anche non strettamente prog”. Sono orgogliosi, soddisfatti e speranzosi i Not a Good Sign, giunti finalmente al traguardo del secondo disco: è From a Distance, attesissimo sequel del debutto omonimo del 2013. Pubblicato nuovamente da Fading Records/AltrOck, etichetta nostrana tra le più apprezzate all'estero per la qualità della scuderia e l'innovazione di tante proposte, From a Distance è un lavoro di svolta, che conferma le conquiste del precedente e presenta nuovi sviluppi e soluzioni. La formazione milanese, nata nel 2011 per volontà di Paolo 'Ske' Botta e Francesco Zago di Yugen insieme al produttore Marcello Marinone, arriva al nuovo album con una formazione rinnovata e in occasione del concerto/festa del 28 febbraio, ha presentato al pubblico il nuovo chitarrista Gian Marco Trevisan, che ha sostituito il dimissionario Zago, uscito dalla band dopo la realizzazione di From a Distance.

A differenza dei classici del genere e di numerosi dischi di area new progressive, From a Distance non predilige le lunghe suite ma si struttura su dieci brani di media durata, caratterizzati da un accattivante incontro di varie anime, dal respiro melodico alla spinta graffiante dell'hard rock. Uno dei principali motivi di distinzione dei Not a Good Sign riguarda l'interpretazione del linguaggio prog-rock, spesso accusato di passatismo e di incapacità di rinnovarsi, rispetto al quale la band dà una propria lettura: “Non riusciamo a considerare Not a Good Sign completamente come un figlio della modernità, ci sono troppi riferimenti timbrici/compositivi alla stagione d'oro del prog '70 e non solo. D'altro canto, ci sono altrettanti aspetti musicali e di produzione che sono molto vicini a delle esperienze più moderne, a volte persino distanti dal rock. La nostra freschezza risiede nell'onestà dell'approccio, da un lato figlio del proprio tempo, dall'altro memore e portatore di memoria di una stagione musicale indimenticabile”. 

Insieme al quintetto compaiono il maestro Maurizio Fasoli (Yugen) al pianoforte, Eleonora Grampa al corno inglese/oboe e Jacopo Costa al vibrafono/glockenspiel: “In From a Distance la band è più matura e consapevole, la visione artistica più chiara e intellegibile. C’è una maggiore ricerca melodica e timbrica, ancor più evidenziati i giochi di luce e colore. Questi timbri degli strumenti ospiti impreziosiscono il sound e diventano in qualche occasione addirittura protagonisti assoluti”. Per l'occasione i Not a Good Sign hanno anche realizzato un video per il brano Flying Over Cities, un contributo visivo che sottolinea e rafforza il contrasto tra il testo distopico e il clima musicale dinamico e scattante.

Dopo lo showcase del 28 febbraio, seguiranno vari appuntamenti: 1 marzo (Arlecchino Club, Vedano Olona – VA), 2 marzo (live unplugged Radio Lombardia), 13 marzo (Floyd, Legnano - MI), 27 marzo (Musicolepsia, Melegnano - MI), 29 maggio (live unplugged Radio Cernusco Stereo), 20 agosto (Crescendo Festival – S. Palais sur Mer, Francia).


From a Distance studio Personnel:
Paolo «Ske» Botta, keyboards
Alessio Calandriello, vocals
Alessandro Cassani, bass
Martino Malacrida, drums
Francesco Zago, guitars

Guests:
Maurizio Fasoli (Yugen), grandpiano
Eleonora Grampa, corno inglese/oboe
Jacopo Costa, vibrafono/glockenspiel

Live 2015 line-up:
Paolo «Ske» Botta, keyboards
Alessio Calandriello, vocals
Alessandro Cassani, bass
Martino Malacrida, drums
Gian Marco Trevisan, guitars



Info:

Not a Good Sign:

Fading Records/AltrOck:

Ufficio Stampa Synpress44:

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